Il meccanismo del riconoscimento statale di un nuovo culto, di origine napoleonica, tocca l'autonomia istituzionale della Confessioni religiose. Negare il diritto all'esistenza di un'entità religiosa configge con la libertà religiosa. Essa incide sulla libertà religiosa individuale.
La Sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo 27 marzo 2002 - “Chiesa metropolitana di Bessarabia ed altri contro Moldova”
L'affare “Chiesa Metropolitana di Bessarabia ed altri contro la Repubblica Moldova” trova origine dalla richiesta di questa Chiesa a costituirsi o ricostituirsi.
Essa si costituisce, nel 1992, come Chiesa ortodossa autonoma, avente giurisdizione canonica sul territorio della Repubblica Moldova. Secondo il suo statuto succede alla Chiesa che era esistita fino al 1944. La Chiesa adotta statuti che determinano la composizione e l'amministrazione dei suoi organi, la formazione, il reclutamento e la disciplina del suo clero, le distinzioni ecclesiastiche e le regole riguardanti i suoi beni.
Inoltre ha fondato 117 comunità presenti sul territori moldavo, altre comunità in Ucraina, in Lituania, in Lettonia, nella Federazione Russa e in Estonia. I suoi membri sono circa un milione.
[...] Essa incide sulla libertà religiosa individuale. La Sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo 27 marzo 2002 - “Chiesa metropolitana di Bessarabia ed altri contro Moldova” L'affare “Chiesa Metropolitana di Bessarabia ed altri contro la Repubblica Moldova”[1] trova origine dalla richiesta di questa Chiesa a costituirsi o ricostituirsi. Essa si costituisce, nel 1992, come Chiesa ortodossa autonoma, avente giurisdizione canonica sul territorio della Repubblica Moldova. Secondo il suo statuto succede alla Chiesa che era esistita fino al 1944. La Chiesa adotta statuti che determinano la composizione e l'amministrazione dei suoi organi, la formazione, il reclutamento e la disciplina del suo clero, le distinzioni ecclesiastiche e le regole riguardanti i suoi beni. [...]
[...] La Corte considera il rifiuto del Governo moldavo un'ingerenza nel diritto di questa Chiesa e dei suoi ricorrenti, diritto garantito dall'art par della Convenzione. Per determinare l'ingerenza, la Corte deve stabilire se essa soddisfa le esigenze del par dell'art. è , persegue , è . La Chiesa ricorrente ammette che l'ingerenza è prevista dalla legge n. 979-XII del marzo 1992 sui culti, ma afferma che la procedura prevista da questa legge distoglie dal vero motivo. Il Governo rifiuta il riconoscimento per motivi di ordine pubblico, ma non riesce a sostenere a dimostrare che la Chiesa ricorrente è contraria alle leggi della Repubblica. [...]
[...] L'articolo 235 del codice di procedura civile della Repubblica Moldova, sul diritto di ricorrere contro gli atti illegali dell'amministrazione, stabilisce: Toute persone physique ou morale qui estime ses droits lésés du fait d'un act administratif ou du refus injustifié d'un organe administratif ( ) d'examiner sa demande concernano un droit reconnu par la loi, est en droit de s'adresser au tribunal compétent pour obtenir l'annulation de l'acte ou la reconnaissance de son droit lésé V. Cha'are Shalom Ve Tsedek c. [...]
[...] Questa situazione provoca reazioni internazionali. La Repubblica Moldava presenta la sua candidatura al Consiglio d'Europa il 20 aprile 1993, e assicura e . Nel rapporto annuale della Federazione internazionale di Helsinki dei Diritti dell'Uomo del 1997 e del 1998: il rapporto critica il rifiuto del Governo moldavo di riconoscere la Chiesa metropolitana di Bessarabia; indica che in seguito al rifiuto, numerose Chiese sono state trasferite nel patrimonio della Chiesa ortodossa di Moldova; i membri del clero della Chiesa sono oggetto di violenze fisiche senza alcuna protezione dell'autorità di polizia. [...]
[...] Il Governo fa ugualmente notare che la Chiesa ricorrente è sostenuta da partiti moldavi apertamente pro-rumeni, che negano la specificità moldava. Si menziona l'Alleanza cristiana per la riunificazione della Romania, creata il gennaio 1993, di cui fanno parte molteplici associazioni e un partito politico rappresentato al Parlamento, quali: il Fronte popolare cristiano e democratico, che appoggia la rinascita della Chiesa metropolitana di Bessarabia. In terzo luogo, il non-riconoscimento è necessario per preservare la pace sociale e l'intesa tra i credenti. D'altro canto, il Governo sottolinea che, benché abbia negato il riconoscimento, si comporta, nei confronti della Chiesa ricorrente, con tolleranza. [...]
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