All'inizio del mese di gennaio 2009, a Rosarno, piccola città calabrese di 15.000 abitanti, sono successi confronti che oppongevano una parte degli immigrati africani di fronte agli abitanti di questa città. Ecco i fatti che si potrebbe dividere in 3 fasi:
- Innanzitutto, allora que (mentre) gli immigrati clandestini stavano lavorando nei campi, hanno visto una macchina fare marcia indietro dopo averli superati.
- Poi, durante la serata di giovedì, un centinaio di immigrati, esasperati, si sono rivoltati distruggendo le vetrine dei negozzi e provocando incendi di macchine e di pattumiere.
- Per finire, il giorno dopo, gli abitanti di Rosarno si sono rivoltati , tocca a loro facendo una specie « di caccia all'immigrato » (tra virgolete).
[...] In effatti i membri di questo partito moltiplicano costantemente le provocazioni razziste,, in particolare con la criminalisazione dell'immigrazione clandestina e con alcune misure. Così, la Lega continua sempre più a guadagnare voci (soprattutto a Verona in Venetia in cui il sindaco leghista del 2007 è stato eletto con il 60% delle voci, prima di essere condannato per opinioni razziste). Simbolicamente e più profondamente, quali sono i problemi che persistono? Innanzitutto, la scelta dell'Italia dalla parte degli immigrati clandestini non è insignificante. Effettivamente settori interi dell'economia, l'edificio e l'agricoltura si basano sullo sfruttamento dei clandestini. [...]
[...] - Poi, durante la serata di giovedì, un centinaio di immigrati, esasperati, si sono rivoltati distruggendo le vetrine dei negozzi e provocando incendi di macchine e di pattumiere. - Per finire, il giorno dopo, gli abitanti di Rosarno si sono rivoltati , tocca a loro facendo una specie di caccia all'immigrato (tra virgolete) . Così nel giorno e nella notte di venerdì, gli abitanti hanno organizzato sbarramenti ed hanno colpito ogni immigrato che si avvicinava. Per di più, sii nota anche l'apparizione di fucili da caccia tra le mani della popolazione, e anche la presenza di bidoni di benzina pronti ad essere utilizzati contro gli immigrati. [...]
[...] Gli immigrati sanno che non ci vuole un permesso di soggiorno per lavorare. Uno del problema più grave è anche la lentezza dell'amministrazione. Mentre la legge prevede una proroga massima di venti giorno per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, alcuni immigrati devono aspettare parecchi mesi o anzi più di un anno per ottenere questo documento. Il problema si pone allora di sapere se questa lentezza è volontaria o no da parte dell'amministrazione per sfruttare maggiormente questa popolazione fragile e precaria. [...]
[...] In effetti si può constatare elementi che mostrano che gli immigrati sono partiti in fretta, nella precipitazione, senza portare con loro tutti i loro possessi. D'altronde dalla domenica, dei bulldozer si sono caricati di distruggere tutte le abitazioni precarie ed abbandonate degli immigrati. All'ospedale dove si trovano i feriti, associazioni carutatevoli provano di portare il loro sostegno morale e materiale. Per di più, centri d'accoglienza hanno anche aperto le loro porte a quest'immigrati. II) L'analisi Le ragioni Perché? Quali erano le condizioni di vita e di lavoro degli immigrati clandestini? [...]
[...] Il salario è anche molto basso rispetto alla difficoltà del lavoro, poi gli immigrati sono pagati circa 25 euro al giorno. Quindi, gli immigrati non vivevano nei condizioni di vita tanti favorevoli. Fatti similari Di giunta, si constatano anche fatti simili nel passato: - Nel settembre 2008 per esempio, a Castel Volturno (in Campania), sette Africani erano stati eseguiti, e laCamorra (la mafia napoletana) era stata accusata di essere responsabile. - Anche nel 2007, degli incendi di molti campi roms alla periferia di Napoli e di Roma erano stati in parte causati da vicini ecceduti (importunati). [...]
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