Per via della misconoscenza da parte del pubblico delle sue pratiche da un lato, del suo approdo inconsueto della letteratura dall'altro, l'OuLiPo fu spesso screditato a favore della serietà ostentata da altri gruppi di ricerca letteraria.
Nello stesso modo, i critici italiani (almeno fino ad un'epoca recente) non apprezzarono la produzione romanzesca e meno ancora quella saggistica del periodo parigino di Calvino.
Gli specialisti che si sono interessati a queste opere si limitarono a analizzare le caratteristiche strutturalistiche e semiotiche, trascurando quelle oulipiane.
Intendiamo con questo lavoro, e allo scopo di studiare meglio le opere oulipiane di Calvino, ridefinire o perlomeno tracciare le grandi linee della prassi del gruppo francese (costrizioni, abbinamento letteratura-matematica, analisi combinatoria, plagio e diverse altre tecniche essenziali senza dimenticare la dimensione ludica) che Calvino adoperò specie negli esercizi elaborati durante le sedute di lavoro e in due libri rivendicati oulipiani dall'OuLiPo stesso : Il castello dei destini incrociati che include La Taverna dei destini incrociati e Se una notte d'inverno un viaggiatore.
Speriamo portare un nuova luce sugli scritti calviniani del periodo e così farne risaltare il loro maggiore valore rispetto al solo criterio semiotico.
Chiudiamo quest'introduzione su una frase di Calvino ne La sfida al labirinto il cui principio si può facilmente ricavare anche da tutti gli altri scritti dell'autore :
[...] Greimas, Calvino scrive in nota: modèle carré est une adaptation personnelle des formulations de sémiologie structurale de A.J. Greimas»[107] Questo saggio OuLiPo-greimassiano spiega la tecnica utilizzata in Se una notte d'inverno un viaggiatore attraverso la successione di pseudo- quadrati semiotici : un metadiscorso che Greimas medesimo introduce in prefazione a Comment j'ai écrit un de mes livres.[108] Il procedimento che si effettua prima della stesura di ogni opera letteraria, «condizionandolo al risultato estremo di produrlo»[109] risulta di una combinatoria generativa. [...]
[...] ] Altre opere sfruttano anche l'enigma in quanto struttura, se non addirittura in quanto modo di pensare. In ogni caso, intendiamo che il lettore si coinvolga con noi nell'avventura.[ . L'amore del gioco : [ . ] L'OuLiPo, non dimentichiamolo, raggruppa autori che si dilettano nel giocare, che si prendono gioco di noi, che a volte ci danno perfino un ruolo nel loro gioco. C'è un che di sentitamente ludico nel loro lavoro [ . L'incontro un testo è sempre una specie di «gioco di rintracciamenti», un incitamento a scoprire quali siano la sua struttura, il modo in cui sono suscitate le impressioni [ . [...]
[...] Non deve essere rigido, bisogna che ci sia del gioco, come si dice, che strida un poco ; non deve essere completamente coerente [ . ] . Secondo Klee genio è l'errore nel sistema»»[165]. perchè : «tra la vita e le istruzioni per l'uso, tra la regola del gioco che ci fissiamo e il parossismo della vita reale che sommerge, che distrugge continuamente questo lavoro di riordinamento»[166]. Calvino procede alla maniera di Perec quando, come C.Milanini stabilisce : «Olia con cura i suoi congegni narrativi per poi immettervi un materiale che provoca attrito. [...]
[...] 153- In nota, a p Segre cita Borges : biblioteca di Babele, pp 79/89, a p nota «Letizia Alvarez de Toledo, ha osservato che la vasta biblioteca è inutile ; a rigore, basterebbe un solo volume, di formato comune, stampato in corpo nove o in corpo dieci, e composto d'un numero infinito di fogli infinitamente sottili». Calvino stesso, in La Squadratura cit., parla della «biblioteca» d'apocrifi che [lo scrittore] vorrebbe scrivere», p. XIV.» [218] Queste nozioni sono tratte dall'articolo: Italo Calvino sur les sentiers du labyrinthe di Paul Braffort sul Magazine Littéraire n.349 (1998), pp. 57/60. [219] Segre, op. cit., p.162. [220] Rubat du Mérac, op. cit., pp. [...]
[...] ] un auteur très peu sécurisant, Italo Calvino qui présente, dans une écriture oulipo-greimassienne, un nouveau traité de semiotique [ ].Un tel traité, manifestation de l'hybris calvinienne, doit être lu au-delà des évaluations du serieux et du frivole, avec sérénité et un soupçon de sourire.»[110] Greimas avvisa nelle righe seguenti che malgrado la non autenticità della rappresentazione, si debba riconoscere a Calvino la convinzione implicita dello scrittore secondo la quale : seul langage fournissant l'alphabet pour une lecture intelligible du monde est celui de l'étendue nombrée et mesurée.»[111] Spiegata la struttura del libro A.J. Greimas fa un tentativo per chiarire e spiegare gli schemi calviniani in modo semiotico. Proviamo a riassumere il testo di Greimas e contemporaneamente a capire il trattato calviniano. Greimas chiama teorici i dodici capitoli numerati di Se una notte d'inverno un viaggiatore. [...]
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