Questo testo è intitolato Anna e Bruno, è un racconto di Romano Bilenchi, e una storia d'iniziazione, quella d'un ragazzo, Bruno, attacato alla madre e alla sua infanzia. Dunque si tratta del racconto d'un passagio in due parti, dall'infanzia all'età adulto, con la descrizione dei sentimenti del personaggio principale. È anche una storia d'amore, fra una madre e il figlio, dell'evoluzione di questo legame vitale e di questa relazione quasi esclusiva. Ci si trova tutte le difficoltà per passare d'un tempo a un altro, per lasciare dietro a se un passato e soprattutto delle memorie.
[...] Il fatto che la Mamma prova a trovare un nuovo marito perchè prova la solitudine e anche delle difficolte finanziarie, rappresenta un cambimento nella vità del ragazzo, un'evoluzione, e soprattutto un allontanamento dalla Mamma. Poi si può vedere un'evoluzione, un adattamento del ragazzo. Prima, spiega alla Mamma quello che pensa dei pretendenti, della seduzione, del suo comportamento con molto franchezza perchè non può tenere più i suoi sentimenti. Questa disputa provoca una riflessione dalla Mamma che decide di fermare di uscire con uomini. [...]
[...] Prima si può studiare il caso della memoria del padre. Il padre è morto all'inizio della seconda parte del testo. Dunque diventa una memoria per il figlio. Nella prima parte, non ha molto importanza per Bruno, solo interessato dalla Mamma, ma il padre diventa importante quando il ragazzo scopre che la Mamma può andare avanti con altri uomini. La memoria appare con la paura di Bruno di perdere la madre. Questa memoria si associa con l'idea della fedeltà, del tradimento . [...]
[...] Il ragazzo sente la gelosia, la paura, la tristezza perchè i giochi, la securezza, la confidenza nel futuro sono scomparsi dopo la morte del padre. Il ragazzo prova difficoltà da lasciare questa securezza dietro lui . Non vuole andare avanti, ha paura e è attacato al passato gradevole. Infine, si può osservare un'evoluzione del ragazzo, c'è un allontanamento dalla Mamma, un adattamento nella società. Prima, il ragazzo va a scuola, dunque è confrontato agli altri, a ragazzi e ragazze, è il comportamento diverso della Mamma mostra l'allontanamento nella loro relazione. [...]
[...] Infine, si può studiare il tema della conoscenza, dell'ignoranza in questa storia. In questo testo, ci sono molto spesso la parola “capire”. L'ignoranza, l'ingenuità rappresentano l'infanzia, l'innocenza del bambino, l'illusione in cui viveva. Ma, soprattutto nella seconda parte ma anche nella prima, ci sono delle traccie di prese di coscienzia, come questa frase: poi diveca a se stesso che erano illusioni da bambini, nient'altro ce smarrimenti dell'infanzia”. La comprenzione, la conoscenza, la lucidità rappresentano l'evoluzione, l'adattamento, come per esempio la comprenzione del comportamento di seduzione della Mamma con i suoi pretendenti. [...]
[...] C'è anche un'altra metaforia, quella del tempo. Si può vedere che la nozione di tempo è confusa. Il ragazzo perde spesso i suoi riferimenti, soprattutto tra il sogno e la realità. Questo confusione del tempo rappresenta l'infanzia, che sta nella memoria come confusa, come tra il sogno e la realità, il un altro mondo. Dall'inizio della seconda parte, c'è una precisione di tempo, che mostra bene l'evoluzione del ragazzo. Ma alla fine della storia, la notte e “l'impazienza di arrivare all'indomani” come in un sogno, mostra che l'inniziazione non è finita, che le difficoltà sono sempre cui. [...]
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