Strutture spaziali, aspetti spaziali, Carlo Goldoni, teatro italiano, messa in scena, Locandiera
La Locandiera, commedia in prosa in tre atti del 1753 in cui Goldoni si propone di scavare nel profondo dei caratteri e della satira della vecchia aristocrazia veneziana cui sono contrapposti i domestici affetti e le laboriose occupazioni del ceto mercantile, una tematica sviluppata già in opere antecedenti La Locandiera quali Feudatario e Serva amorosa che culminerà appunto nell'affascinante personaggio di Mirandolina, che è maestra nel far innamorare gli uomini, infatti la corteggiano invano il ricco conte di Albafiorita e lo spiantato marchese di Forlipopoli, al contrario del cavaliere di Ripafratta che invece disprezza le donne e non vuole quindi farle la corte, fatto che all'inizio porta Mirandolina a stimarlo per la sua misoginia e a trattarlo con riguardo fingendosi turbata a tal punto quasi da svenire quando quest'ultimo vuole lasciare l'albergo, sentimenti che sfociano nella freddezza più improvvisa che riduce il cavaliere nel giro di un giorno solo ai suoi piedi avvilendolo dinnanzi a tutti e smascherandone la passione nel momento stesso in cui la donna conclude le sue nozze con Fabrizio, cameriere della locanda.
L'analisi dettagliata degli aspetti spaziali nella Locandiera di Carlo Goldoni. Il presente documento contiene un breve saggio filosofico-letterario.
[...] La locanda è un luogo di incontro e di passaggio e costituisce perciò un meccanismo generativo di personaggi e situazioni potenzialmente infinito. Questo semplice motivo permette a Goldoni di costruire, nel breve spazio di tre atti, una rappresentazione polifonica e ricca di contrasti della società settecentesca. Anche il luogo geografico ha una sua importanza proprio perchè la scelta di non ambientare La locandiera a Venezia ma a Firenze conferma l'attenzione del Goldoni per un pubblico più ampio e variegato. [ . [...]
[...] Mirandolina sola: I atto, scena nona. Carlo Goldoni, La Locandiera, Einaudi, Torino 1971, pp. [...]
[...] Ma la troverà. E chi sa che non l'abbia trovata? Con questi per l'appunto mi ci metto di picca. Quei che mi corrono dietro, presto mi annoiano. La nobiltà non fa per me. La ricchezza la stimo e non la stimo. Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, vagheggiata adorata [ . [...]
[...] L'ordine era quasi giunto ad un punto di frattura ma nulla è veramente cambiato. La breve avventura della locandiera è terminata senza sconvolgimenti. La locanda, luogo che raccoglie personaggi provenienti da diverse classi sociali e diversi luoghi, si pone come luogo emblematico per eccellenza, che offre uno spaccato della società del tempo. Le strutture spaziali della Locandiera sfociano nella tensione più generale o addirittura opposizione tra immobilità e movimento, dimostrata appunto da quella funzione fondamentale che le strutture spaziali della locanda assumono nell'intera struttura della commedia. [...]
[...] Lo spazio rappresenta palesemente lo spazio del mercato, sia aperto che chiuso, dove i personaggi alloggiano ma pagando e dove la locandiera si guadagna da vivere. Le strutture spaziali cambiano e si adattano allo spazio percorso da Mirandolina nelle varie tappe del suo gioco recitativo, si tratta di uno spazio polivalente che associamo sia al pubblico che al privato con la sala e le stanze da letto, è uno spazio chiuso per tutti coloro che vi si trovano dentro ed è invece uno spazio aperto per coloro che arrivano. [...]
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