[...] Siamo giunti al punto di chiederci : il progresso tecnologico, il consumismo, i diporti sono stati e sono sempre un progresso ? Siamo più felici ? Certo l'euforismo degli anni '50 non è più. La globalizzazione ci porta a guardare il mondo e tutte le sue miserie. Certo, tanti paesi continuano a vedere l'Italia come terra promessa (flusso di sbarchi a Bari, Brindisi, poi Lampedusa) ma è un sogno. Questo crea nuovi problemi.
L'Italia sta affrontando le difficoltà di tutti i paesi economicamente sviluppati : occupazione giovanile, fuga dei cervelli, povertà nelle città e detto quarto mondo (cf.Piange una ragazza), inquinamento, disoccupazione, tutela delle risorse energetiche del pianeta, aumento incessante della popolazione mondiale, decrescita .... Con rimpianto si può pensare ai mitici anni '50. La sfida non è solo italiana. Come gli altri paesi l'Italia deve reinventarsi. Deve ritrovare la voglia di fare, di intraprendere degli anni '50 senza perdere di vista, questa volta, la dimensione umana, evitando il consumismo esagerato. Si è persa l'innocenza degli anni '50.
[...] Sul frontone del palazzo dell'EUR, a Roma, si legge scritto : « Un popolo di poeti, di artisti, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori ». L'Italia alla pari degli altri paesi si è illustrata nei diversi campi dello scibile e anche lei vi conta i suoi eccellenti. Nel passato, con le figure mitiche al livello universale, di Dante, Michelangelo, Leonardo da Vinci ; nel presente altri italiani operano con intelligenza, ingegno e dedizione per fare dell'Italia un paese laborioso e creativo. Nel settore delle macchine utensili e nella robotica l'Italia si dà un bel daffare per farsi conoscere. E il Made in Italy è diventato più che un marchio. È frutto di un'antica sinergia tra cultura, arte ed artigianato, abilità manifatturiera, territorio e memorie storiche. Porta fama all'Italia a causa della seduzione del suo stile di vita. Di questo l'italiano può andar fiero e dimenticare tanti negativi stereotipi.
[...] Si parlò di « boat people ». L'Italia si trovò di fronte ad una situazione di emergenza sanitaria. Da allora, si sa, il flusso migratorio si è amplificato e siamo giunti agli episodi di Lampedusa. Ed ecco una nazione democratica che fonda i suoi valori sul rispetto della persona e dei diritti civici ad un bivio. Come accogliere queste ondate di poveracci che ci fa vedere così bene Emanuele CRIALESE nel suo film « Terra ferma » ? L'Italia, paese in crisi come tanti altri paesi, e nonostante terra promessa per migliaia di poveracci che sbarcano su imbarcazioni malandate sulle sue coste. Si tratta di un vero esodo partito dalle terre africane, in particolare. Il flusso migratorio ha reso insufficiente ogni struttura di accoglienza. (cf. mappa dei C.I.E in Italia).
Episodi d'insofferenza si sono manifestati nella popolazione di Lampedusa ma parlare di razzismo non è considerare anche il valore degli atti generosi di tanti abitanti dell'isola. Benché il film di Crialese si svolga sull'isola di Linosa, questo film offre un esempio dei casi di coscienza che si pongono agli abitanti e di come possa prevalere la solidarietà con questi poveracci. (...)
[...] Tanti altri documenti (cartello sulla vetrina di un bar che vieta l'ingresso ai cani e agli italiani) dipingono la difficile integrazione degli immigrati italiani in terra straniera. Razzismo, discriminazione, umiliazione. Come ben sappiamo si comincia a parlare d'emigrazione dopo la formazione dell'Unità d'Italia. E l'Italia ha dato tanti figli all'estero. Ma non bisogna dimenticare i movimenti migratori sud nord e in particolare negli anni del Miracolo economico. Benché avvengano in patria, i problemi dell'integrazione sono i soliti. Il costoso e penoso viaggio verso il nord porta anche tanta disperazione. Nasce l'antagonismo terrone polentone. [...]
[...] Si pensa a costruirsi o acquistare una casa comoda e tutta sua. La gente si sente libera (dopo il Ventennio e la riconquistata libertà democratica), la condizione della ragazza e della donna si evolve : più indipendenza, più libertà e magari libertà di lavorare (il progresso nelle macchine ha dato tempo alla donna). La gente consuma, si gode la vita (gite fuori città con vespa e Una canzone traduce bene quest'euforismo e gioia di vivere : Nel blu dipinto di blu (chiamata anche Volare di Domenico MODUGNO. [...]
[...] L'Italia sta affrontando le difficoltà di tutti i paesi economicamente sviluppati : occupazione giovanile, fuga dei cervelli, povertà nelle città e detto quarto mondo (cf.Piange una ragazza), inquinamento, disoccupazione, tutela delle risorse energetiche del pianeta, aumento incessante della popolazione mondiale, decrescita . Con rimpianto si può pensare ai mitici anni '50. La sfida non è solo italiana. Come gli altri paesi l'Italia deve reinventarsi. Deve ritrovare la voglia di fare, di intraprendere degli anni '50 senza perdere di vista, questa volta, la dimensione umana, evitando il consumismo esagerato. Si è persa l'innocenza degli anni '50. [...]
[...] Da allora, si sa, il flusso migratorio si è amplificato e siamo giunti agli episodi di Lampedusa. Ed ecco una nazione democratica che fonda i suoi valori sul rispetto della persona e dei diritti civici ad un bivio. Come accogliere queste ondate di poveracci che ci fa vedere così bene Emanuele CRIALESE nel suo film Terra ferma ? L'Italia, paese in crisi come tanti altri paesi, e nonostante terra promessa per migliaia di poveracci che sbarcano su imbarcazioni malandate sulle sue coste. [...]
[...] Sin dalla scuola si può combattere per la giustizia e nella difesa della democrazia. Altri esempi di generosità civica sono quelli dati dal Servizio Civile Nazionale a cui il giovane dedica un anno della sua vita. È una scelta seria che cambia la vita, rende responsabile, cosciente di essere il cittadino impegnato di una nazione. Più impressionante è quest'impegno della giovane generazione contro le mafie. L'azione di questi giovani risponde al consiglio del giudice Paolo BORSELLINO : Se la gioventù le negherà il consenso anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo Lotta per il trionfo della cultura della legalità contro la cultura dell'illegalità di cui parlava il giudice FALCONE. [...]
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