Studio sociologico sull'emancipazione femminile in Italia nel primo ventennio del XX secolo. Come la donna ha potuto affermarsi poco a poco nella società ?
[...] Il primo grande conflitto mondiale segnò l‟inizio di un‟epoca che sfocerà nei tre grandi totalitarismi (fascismo, nazismo e stalinismo) e solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale l‟Europa troverà un nuovo equilibrio, pur perdendo la propria centralità a vantaggio delle due nuove superpotenze: gli Stati Uniti d‟America e l‟Unione Sovietica La Prima Guerra Mondiale Dopo il Congresso di Vienna, le tensioni politiche ed economiche europee avevano dato origine a due diversi schieramenti: da una parte la Triplice Intesa, composta da Francia, Russia e Gran Bretagna e dall‟altra la Triplice Alleanza, composta da Austria, Ungheria, Germania ed Italia. La presenza dell‟Italia nella Triplice Alleanza è spiegabile, in parte, con l‟isolamento internazionale in cui Crispi aveva gettato la penisola. La ragione delle tensioni fu la zona balcanica in cui si fronteggiavano le aspettative egemoniche austriache e quelle della Serbia, appoggiata dalla Russia zarista. [...]
[...] Tuttavia, rispetto all'Ottocento il nuovo secolo sostituisce alla chiusura del passato, una certa disinvoltura nei comportamenti, soprattutto tra le donne delle classi elevate. La donna emancipata dei primi del Novecento non è più la suffragetta attenta a rivendicare solo i suoi diritti politici. È una donna cosciente di sé e del proprio sesso, consapevole della propria parità con l'uomo e convinta che i privilegi maschili prima o poi sarebbero venuti meno. La donna comincia a darsi attivamente alla politica, a sedere nelle aule delle Università, nei laboratori, a fare sport, ad andare in bicicletta e a tirare di scherma. [...]
[...] Ma per chi ne aveva l'opportunità c'erano anche le cameriere e le donne di servizio, ingaggiate anche per soddisfare - neppure troppo nascostamente - le pulsioni del capo famiglia e fornire i primi rudimenti dell'arte amatoria ai giovani "bene". In pratica solo pochissimi giovani uomini avevano il primo rapporto con "ragazze borghesi", cioè con donne appartenenti al proprio stesso ceto sociale. La sessualità maschile, così orientata ai rapporti mercenari prematrimoniali, aveva come contraltare il problema sanitario della sifilide (problema tuttavia anche femminile quando, come spesso accadeva, i mariti trasmettevano il contagio alle mogli inconsapevoli). [...]
[...] Da qui, ecco allora una consequenziale differenziazione dei piani di studio e di apprendimento, "tarati" sulle reali possibilità del bambino. Si tratta di un processo che oggi può apparire scontato, ma che ha richiesto un‟evoluzione degli approcci pedagogici e una riflessione attenta, all'interno di questo pensiero, su cosa sia o non sia un bambino e su quali caratteristiche peculiari abbia, di fatto, una creatura del genere. Il risultato di questo sforzo conoscitivo portò la Montessori ad elaborare un metodo di insegnamento del tutto differente da qualsiasi altro in uso all'epoca. [...]
[...] Ciò fu possibile grazie al solitario esempio di alcune donne eroiche che, sfidando il perbenismo imperante, riuscirono ad imporsi. nota la vicenda di Anna Kulisciov, una delle fondatrici del Partito Socialista Italiano che, dopo aver conseguito la laurea in medicina, esercitò la propria attività in favore dei poveri e dei bisognosi e si adoperò per iniziare grandi lotte per l'uguaglianza tra uomo e donne e per fare avere alle donne "pieno diritto di cittadinanza" nel Regno d'Italia, parificandole agli uomini nel tentativo di incrinare pregiudizi e avversità. [...]
Source aux normes APA
Pour votre bibliographieLecture en ligne
avec notre liseuse dédiée !Contenu vérifié
par notre comité de lecture