Extrait de texte d'Alberto Moravia intitulé "Feste per i furbi" en version originale et commentaire composée thématique en italien (réalisé en première année de licence).
[...] Noël, Jour de l'an, Épiphanie, va savoir pourquoi ces fêtes ont toutes été alignées ainsi, aussi proche l'une de l'autre. Ainsi alignées, ce ne sont pas des fêtes, mais, pour un pauvre diable comme moi, c'est une hécatombe. Et là je ne dit pas qu'on ne voudrait pas fêter Noël, le premier de l'an, l'Epiphanie, je veut dire ici que les commerçants qui travaillent dans l'alimentation nous guettent pendant ces trois journées comme autant de bandits de grand chemin, comme si l'on y arrivait vêtus aux fêtes et que l'on en ressortait nus. [...]
[...] Ma dàgli, dàgli e dàgli,.anche i più sciocchi si sono accorti che con le feste si poteva fare la speculazione; e così, adesso, la fanno. Feste per i furbi, dunque, che vendono roba da mangiare; non per i poveretti che la comprano. E tante volte ho pensato che per il pasticciere, per il pollarolo, per il macellaio, 'quelle sono feste davvero , anzi feste doppie: feste perché feste, e poi feste perché in quelle feste loro vendono dieci volte tanto quanto nei giorni che non c'è festa. [...]
[...] Peut-être que du temps de Mathusalem, Noël, le Jour de l'an et l'Épiphanie étaient fêtes sérieuses, modestes mais sincères : il n'y avait pas encore l'organisation, la propagande et l'exploitation. Mais allez, même les plus bêtes ont compris qu'avec les fêtes on pouvait faire de la spéculation ; et ainsi maintenant, ils en font. [...]
[...] Per lui, queste feste sono feste soltanto per i ricchi, che hanno non soltanto i mezzi finanziari per celebrarli, ma in più guadagnano generalmente ancora più soldi durante questo periodo. I più poveri quanto a loro non dicono che non vogliono festeggiare, ma se vogliono farlo, devono pagare mentre non hanno i soldi necessari. Di più si vede che le feste, che erano precedentemente “feste sul serio, modeste ma sincere” hanno perse tutti i loro valori ed sono diventate feste commerciali, semplici pretesti alla speculazione. [...]
[...] Del resto, in questo testo pubblicato nel 1954 e scritto da Moravia, uno dei più grandi autori del novecento, il narratore, un cartolaio piuttosto povero, dice di queste feste che hanno perse i loro valori essendo diventato feste commerciali. Per lui, sono una vera causa di spese che rendono molto difficile questo periodo dell'anno. Attraverso questo testo, vedremo dunque il punto di vista di un commerciante modesto degli anni cinquanta sul fenomeno della società di consumo, con qui l'esempio del periodo delle feste. Prima di tutto, vedremo la visione che da il narratore delle feste nel contesto degli anni cinquanta. Quindi ci studieranno l'immagine dei commercianti nel testo, e infine ci interesseremo alla figura del narratore. [...]
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