Dino Campana è un poeta italiano dell'inizio del Novecento, che è stato spesso paragonato a Arthur Rimbaud. Infatti, si spartono lo stesso bisogno di fuggire, di viaggiare, di lasciare un mondo civile estraneo. Ma quella necessità è esacerbata nel caso di Campana che, durante tutta la sua vità, é stato vittima di gravi disturbi psichiatrici. E fuggito a varie riprese della sua famiglia, e ad ogni volta, questo costituiva per la sua cerchia una ragione di farlo internare...
[...] La natura sembra esercitare sul poeta un invito irresistibile, poiché si stende subito dopo avere trovato l'erba. Non esita una seconda a conciarsi come un cane, senza più preoccuparsi dello sguardo della società. Il cane connota la fedeltà. Forse si tratta qui della fedeltà al riguardo della natura, e della sua autenticità. Infine, i due ultimi versi aggiungono un'ultimo tocco al quadro. Un ubriaco canto amore alle persiane Forse è lo stesso che quello menzionato al verso forsé è un altro. [...]
[...] I vetri rilucenti potrebbero essere un dettaglio positivo, ma si tratta di una luce artificiale che si oppone alla luce naturale delle stelle menzionate nella seconda parte. Forse anche l'aggettivo rimanda alla buona coscienza di quelli che non sono esclusi della vita sociale. II. C'è dopo il secondo momento del testo, isolato tipograficamente dal primo dai puntini. Perché questa rottura ? Forse per indicare il sentimento provvisorio d'annientamento del poeta consecutivo ai commenti delle ciane. Questa rottura si manifesta dal passaggio al singolare (ora si tratta della stradina e più delle strade). [...]
[...] Infatti, non c'é nessuna punteggiatura tra i due primi aggettivi, c'è una gradazione nella lunghezza delle parole sillabe per strette per oscure e 4 per misteriose), c'è anche un'allitterazione di sonorità dentale con il ritorno del s (esse) e del e infine ci sono i due punti che non hanno nessuna necessità logica, ma che permettono di conferire al verso una grande intensità (ritroviamo nella segua della poesia lo stesso uso dei due punti.) Dunque il lettore puo provare un sentimento di tensione, rinforzato dai due primi aggettivi, piuttosto peggiorativi. La parola Strette va nel senso del soffocamento. La parola misteriose sembra neutra, ma puo anche parere negativa relativamente alla sua ripresa positiva nella seconda parte della poesia col aggettivo fantasiosa al verso 14. [...]
[...] Questa bellezza della natura trascende l'uomo e le sue produzioni. Infatti, le stelle sono sopra i tetti e il poeta cammina poveretto in un senso encora schiacciato da quella bellezza, come lo poteva essere per via dei commenti delle ciane Purtroppo, il sentimento di pace è breve, e col verso 15, il disgusto per la città ritorna, encora più insopportabile. L'individuo è contaminato nel suo corpo dalla pestilenza della città. Il ritmo si accelera fortemente, esprime la necessità vitale per il poeta di partire il più veloce possibile. [...]
[...] Cosi, c'è una vera progressione nel camminare del poeta in quel brano : all'inizio della poesia, si trova ancora nella città opprimente, ma se ne allontana poco a poco, in ricercha di una vità più autentica, più pura e più legata alla natura. Possiamo distinguere tre movimenti in questa Petite promenade du poète in versi di otto o nove sillabi che sembrano imitare il ritmo della marcia : I puntini delimitano tipograficamente il primo movimento nel cui il poeta in margine si trova encora in città, e dunque encora esposto all'esperienza soffocante del sguardo del'altro. [...]
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