Saggio d'italiano scritto a partire dall'interpretazione e dal confronto di tre documenti sul tema della paura, anche con opportuni riferimenti a delle conoscenze di studio.
[...] / Ed una lupa, che di tutte brame / sembrava carca nella sua magrezza, / e molte gente fè già viver grame, / questa mi porsa tanta gravezza / con la paura ch'uscì di sua vista, / ch'io perdei la speranza dell'altezza. paura sarebbe dunque una sorta di bestia diabolica, di mostro come disse Stephen King: mostri sono reali . ed anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi a volte, vincono.” Cosa possiamo imparare da essa? Questo: la paura conduce all'ira. L'ira conduce all'odio. [...]
[...] Documento numero uno: La paura di vivere nel nostro tempo. L'insicurezza (2009), Marina Valcarenghi (estratto). Documento numero due: Paura liquida (2008), Zygmunt Bauman (intervista). Documento numero tre: Il concetto di crisi nell'attuale società. Know thyself. Paura: sostantivo femminile, secolo XII. Sensazione di forte preoccupazione, di insicurezza, di angoscia, che si avverte in presenza oppure al pensiero di pericoli reali oppure immaginari. Per estensione, condizione abituale di timore, preoccupazione nei confronti di qualcuno oppure di qualcosa. Dubbio, presentimento riguardo qualcosa. Corriere della Sera Questa è dunque la definizione di paura. [...]
[...] In lui ardono e si scatenano qualsiasi sorta di emozioni palpitanti, vibranti, frementi ed egli resprira, si muove, vive in funzione di esse. Egli è un essere complicato, passionale, stravagante, travolgente, sincero, folle, struggente . La sua vita dovrebbe essere immagine di tutto ciò. Dovrebbe disprezzare le proporzioni, le misure, il tempo, il ritmo del mondo ordinario, della monotonia a cui l'odierna società l'impone. Dovrebbe estasiarsi. Dovrebbe non conformarsi al mondo, ma a se stesso. Dovrebbe dirsi: Io sono io. Io sono quel che sono. [...]
[...] Posso e devo cimentarmi nello scopo di conoscere me stesso intimamente. Così, in questo modo posso amare ed apprezzare innanzitutto me, e tutto ciò che compone e che forma il mio essere. Devo essere consapevole del fatto che ci sono aspetti di me stesso che mi rendono perplesso, che mi rendono confuso; aspetti misteriosi, oscuri, enigmatici, che mi sconcertano, che mi disorientano, aspetti che ancora non ho scoperto. Devo cercare di imparare il massimo di me stesso, con coraggio, speranza, umiltà. [...]
[...] Di vivere nel nostro tempo. Da dove nasce? Perché? Quali ne sono le cause? Quali ne sono le conseguenze? La nostra società sarebbe, secondo Marina Valcarenghi, al principio di una collettiva propensione verso la paura che si manifesta con l'insicurezza, con il disagio comportamentale. La corruzione, la mediatizzazione della violenza, la morbosa volgarizzazione del sesso, la trasgressione delle regole unicamente al fine di sentirsi vivi, la paura delle responsabilità della vita adulta, l'ansia di controllo sulla realtà circonstante, la diffidenza verso il prossimo, i rituali ossessivi come garanzia scaromantica, l'angoscia immotivata, la rimozione della morte, gli attachi di panico, il culto ridotto ad idolatria, il distacco dagli istinti, la violenza senza movente, la depressione . [...]
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