Da ogni tempo, la musica ha segnato le società e si è iscritta nella cultura. Ma innanzitutto, come può definirsi la musica?
Dalle più profonde radici della sua storia, la musica si intende come una pratica culturale, potendo o non possedere una dimensione artistica, ma che consisto in una combinazione deliberata di suoni e di silenzi. Stesso nel caso delle musiche dice aleatori ultimi avatar del suo deconstruzione/ricostruzione, la musica si ispira sempre ad un “materiale sonoro” potendo raggruppare l'insieme dei dati percettibili, per costruire questo “materiale musicale”, rappresentazione propria al compositore o che confida alla tecnica. L'udito che è più l'adattato dei nostri sensi per la conoscenza dei sentimenti, è, reciprocamente, meno atto alla conoscenza obiettiva. Partendo, la musica è anche una presa di possesso di elementi formali che appartengono al tempo stesso al conscio, all'inconscio ed allo spirituale, e si declina nell'insieme degli affects culturali. Di questa diversità di pratiche, si tratterrà tanto più che la musica non può avere una sola definizione precisa e raggruppando tutti i tipi di musica, tutti i generi musicali.
Dietro la moltiplicazione delle definizioni possibili, trovati in effetti un vero fatto di società che mette in gioco dei criteri tanto storici che geografici ritrovandosi nei differenti tipi di musica. La musica passa tanto dai simboli della sua scrittura, le note di musica che per il senso che si accorda al suo valore affettivo o emozionale. Questo è perché, in occidente, il fossato non ha smesso di scavarsi tra queste musiche dell'orecchio e le musiche di l'occhio. I nostri valori occidentali hanno privilegiato l'autenticità e hanno iscritto la musica in una storia che la collega, per la scrittura, alla memoria del passato. Le musiche di Africa, esse, fanno più chiamata all'immaginario, al mito, alla magia, e collegano questo potere spirituale ad un corporalité della musica. L'ascoltatore partecipa direttamente all'espressione di ciò che prova, mentre un ascoltatore di concerti europei è frustrato dalla teatralità che lo scioglie della partecipazione del suo corpo. Il barocco costituisce in occidente l'epoca cerniera dove fu messa a posto questo taglio. La scrittura, la notazione, grazie al temperamento, diventava razionalizzazione delle mode musicali.
Questa definizione sociale della musica è realmente visibile più o meno a partire degli anni 50. E' a partir di questa epoca che la musica diventa popolare. Questa popolarità è possibilie grazie, per esempio, ad alcuni gruppi come The Beatles o The Rolling Stones.
Questi gruppi, e più particolarmente The Beatle, avevano una influenza importanta e sulla società e sulla musica dei peasi. E' per questo che è possibile parlare di un complesso dei Beatles in Italia. Possiamo vedere questo complesso con il gruppo I Camaleoni.
[...] La ricostituzione di un album di cui le bande erano state messe da parte (problemi relazionali tra i quattro musicisti) e che avrebbe di portarlo fuori prima del precedente. Phil Spector si occupò della sistemazione e modificò i pezzi. Filmografia 1964: A Hard Day's Night Richard Lester 1965: Help! Richard Lester 1967: Magical Mystery Tour 1968: Yellow Submarine George Dunning e Heinz Edelmann. Una musica sinfonica di George Martin 1970: Let it Be Michael Lindsay-Hogg. Il film comporta dei passaggi musicali che non saranno ripresi sul disco. [...]
[...] I successi si susseguono: From me to you in aprile, poi She loves you in agosto sono numero 1 alla hit-parade. She loves you rende i Beatles celebri in tutta l'Europa. Intraprendono dei giri mondiali, ma le case di disco americano snobbano ancora ciò che è per essi un fenomeno passeggero. Le loro quinto 45-torri I Want To Hold Your Hand, riesce sul mercato americano la prestazione detronizzare il numero 1 che è She Loves You! I Beatles sbarcano in eroe all'Ed Sullivan show all'inizio di 1964. Il “beatlemania” che aveva esordito in Inghilterra si propaga dall'altro lato dell'atlantico. [...]
[...] Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967), album che è considerato da molto come il loro capolavoro. Di altri vedranno al contrario un album di addio. Questo album segnerà in ogni caso la loro carriera e tutta una generazione. George Martin ha voluto fare di Sgt Pepper's un album concettuale, collegando certi pezzi, sebbene le canzoni non abbiano nessuno rapporto tra esse. Per unificare il tutto, George Martin chiese ai Beatles di fare una ripresa del pezzo Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band come prima di ultima pista dell'album. [...]
[...] Gli anni 1980 1990 La rivolta brutale e distruttrice del punk fecero posto all'inizio degli anni 1980 al new wave, stile di rock assorto in un'atmosfera spesso morboso ed estatico, ma tanto più maturi, più intellettuale che in passato, aperto ad altre forme di musica ed utilizzando volentieri degli strumenti nuovi come i sintetizzatori. Il rock si nutre oramai della sua propria storia ed i suoi principali sotto-generi furono sfruttati da un'industria del disco in pieno sviluppo. Oltre la tendenza di numerosi gruppi ad ispirarsi alle correnti precedenti, rivelatore di un certo affanno del genere, il rock integrò i nuovi apporto della musica nera: il funk, l'ubriaco, il disco ed il reggae. La fine degli anni 1980 vive negli Stati Uniti l'uscita del rap che mischia un funk ripetitivo al testo scandito. [...]
[...] Registrano in settembre dello stesso anno le loro prime 45-torri: Love Io Do. Il quartetto è completo adesso. Sergent Pepper's Lonely Heart Club Band Verso Sergent Pepper's All'autunno 1965, registrano un'album cerniera nella loro carriera: Rubber Soul. Segna una progressione verso i testi più filosofici, più perquisiti, ai temi più seri; la musica è diventata molto raffinata ed elaborata. La canzone Girl piace allora ad una maggioranza e dedica i Beatles come musicisti semplicemente e non musicisti per i giovani. [...]
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