Il primo film sonoro che la Warner Brothers lanciò nei cinema commerciali nel 1926 fu Don Juan, ma il primo film sonoro completo fu Lights of New York del 1929. La grande crisi e la Depressione arrivava giusto in sincronizzazione colo sonoro nel 1929. La grande depressione, detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street, fu una drammatica crisi economica che sconvolse l'economia mondiale alla fine degli anni Venti, con gravi ripercussioni durante i primi anni del decennio successivo. Il cinema quindi non può essere considerato come semplice spettacolo, poiché rimane un medium di formidabile incidenza e non a caso proprio il periodo roosveltiano ne vedrà l'impiego sempre più intenso da parte del governo per una forte azione di diretta propaganda. Gli anni Trenta furono quindi un lungo periodo di "intrattenimento", inteso a far dimenticare i rigori economici della Depressione. Ma l'anno tragico di Hollywood fu in realtà il 1929, in cui chiusero ben cinquemila delle sedicimila sale esistenti e i divi più amati si ridussero a una decina. I generi più in voga erano: il gangster film, il musical e l'horror, generi che di lì a qualche anno lasceranno spazio ai temi legati alle difficoltà economiche e sociali.
Il gangster film ci mostra un nuovo mondo: è lecito comportarsi come gangster anche se si è cattivi.
Gli anni Trenta sono caratterizzati dalla figura del gangster come uomo d'affari, come persona che opera all'interno della struttura sociale, e non come fuorilegge col mitra in pugno. Ce lo ricorda in un articolo Stephen Karpf: "L'impero del crimine stava orientandosi verso modi operativi uguali a quelli delle altre imprese d'affari". Due film archetipi sono: Piccolo Cesare di LeRoy di e Nemico Pubblico di Wellman, entrambi prodotti dalla Warner a distanza di poco tempo (...)
[...] All'intreccio lineare della vicenda nel gangster film si oppongono a volte complessi flashback: ciò deriva dal fatto che nel gangster film il punto di vista era abitualmente oggettivo, impersonale; il cinama noir ricorre invece spesso alla narrazione in prima persona. La scenografia urbana naturalmente, irrompe nel film noir degli anni Quaranta. La città dei Trenta è un impero da conquistare, quella dei Quaranta una terra quasi lunare che rispecchia l'animo di chi vive cercando di dopravvivere in un mondo che offre ben poche contropartite. La città notturna dei Quaranta è sempre anche un paesaggio dell'anima, la scena di una potenziale irruzione dell'inconscio. Ad esempio in Due ore ancora di Rudolph Maté. [...]
[...] La dottoressa Fletcher tenta di proteggere Leonard e se ne innamora. I due decidono di sposarsi, ma Zelig, turbato dagli scandali montati dalla stampa, fugge in Europa. Eudora lo ritrova a Berlino: Leonard è alle spalle di Hitler durante un'adunata nazista. Fuggiti dalla Germania, Leonard e Eudora vengono accolti trionfalmente in patria. Il Leonard Zelig di Allen è uomo che non ha un sé né una personalità. Egli è letteralmente l'immagine proiettata degli altri, uno specchio che restituisce alle persone la propria immagine. [...]
[...] Il film è una vera e propria "apoteosi della soggettiva". La soggettiva è una tecnica di ripresa cinematografica che consente allo spettatore di calarsi nei panni di un personaggio, permettendogli di vedere le cose con i propri occhi: appunto, in soggettiva. In questo modo lo spettatore ha una visione maggiormente aderente alla realtà, nel senso che è messo nella condizione di percepire tutto quello che sente, prova e vede in quel preciso momento il personaggio sullo schermo. Appunto nel film il protagonista, come lo spettatore al cinema, si trova in una condizione di scarsa mobilità (la sedia a rotelle come la poltroncina) e sovrapercezione. [...]
[...] Ma non meno importante, è la costruzione prospettica dei due film. Guerre stellari è concepito come un film in 3D, ogni sua linea dinamica tende a perforare lo schermo in direzione dello spettatore: è lo spettacolo che invade lo spazio dello spettatore e che quindi non si impone attraverso la sua specifica organizzazione strutturale ma attraverso un rapporo col pubblico che è fisico. All'opposto, Incontri ravvicinati è concepito sulla prospettiva contraria: le sue linee di forza tendono nella direzione della “trasgressione” dello schermo. [...]
[...] di Hooper di ciò che sta dietro la maschera è ancora più orribile della maschera stessa. Inoltre, nei Settanta avviene una riscoperta molto importante: quella del corpo, che sarà presente nella commedia e in particolare darà vita a due tipi di film, ovvero il fantasy e il pornofilm, figli dell'iperrealismo. La fantasy si presenta come un'elaborazione spuria di una favolistica da parte di un Paese che ha sempre, magari tacitamente, lamentato l'assenza di questa come di altre tradizioni culturali. Della favola la fantasy mantiene l'ambientazione eroica, le vicende impressionanti,, ma in realtà la cosa è più complessa poiché si rilevano anche componenti dell'epica e del mito. [...]
Source aux normes APA
Pour votre bibliographieLecture en ligne
avec notre liseuse dédiée !Contenu vérifié
par notre comité de lecture