Figura dello scrittore, produzione letteraria e artistica, Émile Zola, Scorciatoie e raccontini, Le piccole virtù, Natalia Ginzburg, Fleurs du mal, Charles Baudelaire, L'albatros, San Girolamo, Caravaggio, Piccole virtù, malinconica, spleen, bellezza letteraria, À une charogne, creatore eccezionale
« Il romanziere è un osservatore e uno sperimentatore. » sono le parole di Émile Zola che trattano l'argomento della figura dello scrittore. Il corpo è composto da due raccolte di racconti : Scorciatoie e raccontini scritto da Umberto saba nel 1946 e Le piccole virtù da Natalia Ginzburg nel 1962. Poi abbiamo il canto primo dell'inferno nella Divina Commedia di Dante (1304-1321), la poesia « L'albatros » di Charles Baudelaire, dalle « Fleurs du mal » scritto nel 1857. E in fine abbiamo la pittura San Girolamo dal Caravaggio (1605-1606). Ora possiamo domandarci se lo scrittore nella produzione letteraria e artistica è solo creatore ? Per trattare questa problematica cominceremo per presentare lo scrittore come un creatore eccezionale, poi vedremo che posso anche essere una vittima fragile, e infine potremo vedere che lo scrittore assume una funziona di « rappresentante del mondo ».
[...] Infine, è vittime delle sue emozioni, nella poesia «L'Albatros» Baudelaire descrive i suoi sentimenti e la sua visione del suo posto nel mondo grazie alla metafora dell'albatro «exilé sur le sol au milieu des huées - ses ailes de géant l'empêchent de marcher». Tradusce il sentimento del «Spleen» malinconica. Abbiamo visto che lo scrittore è anche una vittima fragile. Ma possiamo domandarci se questo servisse a una funziona più complessa. Lo scrittore come «Traduttore» del mondo Lo scrittore come «rappresentante» del mondo: assume il ruolo di rappresentare il mondo che raggiunge ai suoi occhi. [...]
[...] In fine, ritroviamo la rappresentazione del mondo per comprenderlo, Giuseppe Ungaretti, difronte alle orrore della guerra, ha scritto delle poesie su queste ultime. In Veglia, fa la descrizione di uno dei suoi compagni massacrato e finisce dicendo « ho scritto - lettere piene d'amore ». Ritroviamo un paradosso dei emozioni. Conclusione : Abbiamo visto in una prima parte che la figura dello scrittore può essere quelle di un creatore eccezionale, poi abbiamo studiato il fatto che può anche essere quella di una vittima fragile, e infine, abbiamo visto che questo serve alla sua funziona di « rappresentante del mondo ». [...]
[...] ] sono come uno che è in patria", e quando non scrive "soffro e mi chiedo di continuo come gli altri facciano queste stesse cose". Infine, possiamo dire che il genio creativo dello scrittore le permette di produrre dal nulla; nella poesia di Dickinson «This was a Poet», dice «Era un poeta. Quell'essere - Che estrae un significato sorprendente - Da segni ordinari - Un'essenza così vasta». Abbiamo visto che lo scrittore è ritratto come un creatore eccezionale, ma non è solo questo, ora esploreremo il perché. [...]
[...] Ora possiamo domandarci se lo scrittore nella produzione letteraria e artistica è solo creatore? Per trattare questa problematica cominceremo per presentare lo scrittore come un creatore eccezionale, poi vedremo che posso anche essere una vittima fragile, e infine potremo vedere che lo scrittore assume una funziona di «rappresentante del mondo». Lo scrittore, un creatore eccezionale La figura dello scrittore come creatore eccezionale è sostenuta soprattutto dalla sua conoscenza e tecnicità, come dimostra il dipinto di San Girolamo, dove quest'ultimo, traduttore della Bibbia in latino, è rappresentato come uomo piena saggezza (capelli bianchi, barba, rughe). [...]
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