Francesco Petrarca nacque il 20 luglio 1304 ad Arezzo, dove il padre, ser Petracco, notaio fiorentino di parte bianca, si era rifugiato essendo stato costretto a lasciare Firenze nel 1302 dopo la presa del potere da parte dei Neri. La madre, nei primi mesi del 1305, si trasferì, insieme a Francesco, nella proprietà del suocero all'Ancisa in Valdarno, trattenendosi in quel luogo fino all'estate del 1311. L'intera famiglia Petrarca, dopo un breve soggiorno a Pisa, si trasferì infine in Provenza, ad Avignone, dove da qualche anno era la sede pontificia, facendo affidamento sull'amicizia con il cardinale Niccolò da Prato. Ma, per la difficoltà di trovare un'abitazione in città, i Petrarca dovettero ripiegare in periferia, a Carpentras, dove, verso la fine del 1312, Francesco cominciò a studiare grammatica, dialettica e retorica, seguito dal maestro italiano Convenevole da Prato. Nel 1316, ad appena dodici anni, Francesco s'iscrisse alla Facoltà di diritto dell'Università di Montpellier. Nel 1320, insieme al fratello Gherardo ed all'amico Guido Sette (futuro arcivescovo di Genova), perfezionò gli studi di diritto all'Università di Bologna, pur non portandoli a termine, preso com'era da altri interessi.
[...] Nel giugno 1361, il diffondersi più incalzante della peste a Milano costrinse Petrarca a brevi soggiorni a Padova, dove fu ospite dei Da Carrara. Quando la città veneta fu colpita dalla grave pestilenza, il poeta cercò scampo a Venezia dove il Senato gli mise a disposizione la residenza di palazzo Molin, sulla rica degli Schiavoni, chiedendo ed ottenendo, a morte avvenuta, la sua biblioteca. Petrarca rimase a Venezia fino al 1368, intervallando questa permanenza con brevi viaggi a Padova, a cui era legato dall'amicizia con Francesco Da Carrara, a Milano ed a Pavia. [...]
[...] Ma, avuta notizia degli atteggiamenti sempre più autoritari assunti dal tribuno, cambiò parere in merito e si fermò ancora una volta a Parma dove poco dopo si convinse a porre la sua dimora, pur viaggiando continuamente per l'Italia. Il 6 aprile 1348 morì Laura, ma Petrarca lo seppe soltanto il 19 maggio a Parma. Nell'autunno del 1350, viaggiando verso Roma per il Giubileo, sostò prima a Firenze, dove incontrò Boccaccio ed altri amici letterati, poi ad Arezzo, per visitare la città che gli aveva dato i natali. Nell'aprile 1351, mentre era a Padova, fu invitato dal Boccaccio, per conto della Signoria fiorentina a stabilirsi a Firenze, dove avrebbe insegnato in uno Studio fondato con il suo patronato. [...]
[...] Dopo un altro breve soggiorno a Padova. Il poeta aretino si trasferì nel 1370 ad Arquà, sui colli Euganei, insieme alla figlia Francesca ed alla sua famiglia. Ad Arquà morì il 19 luglio 1374. fu sepolto, nel rispetto delle sue volontà, nella chiesa parrocchiale di Arquà, in un sepolcro di marmo fatto costruire dalla figlia e dal genero. [...]
[...] Nel 1316, ad appena dodici anni, Francesco s'iscrisse alla Facoltà di diritto dell'Università di Montpellier. Nel 1320, insieme al fratello Gherardo ed all'amico Guido Sette (futuro arcivescovo di Genova), perfezionò gli studi di diritto all'Università di Bologna, pur non portandoli a termine, preso com'era da altri interessi. I due fratelli Petrarca ritornarono ad Avignone nel 1326 in seguito alla morte del padre e si lasciarono attrarre dalla vita mondana della città, pur non perdendo di vista la realizzazione delle loro aspirazioni. [...]
[...] A quel periodo appartengono l'Africa e il De viris illustribus. Non tardarono a giungere i riconoscimenti letterari: nel 1340 il Senato di Roma e l'Università di Parigi gli offrirono entrambi l'incoronazione poetica. Il Petrarca optò per il primo encomio a Napoli, si lasciò esaminare per tre giorni dal re Roberto d'Angiò che lo reputò degno dell'alloro poetico. Il giorno di Pasqua del 1341, nella sala d'udienza del Campidoglio, sede del Senato romano, il senatore Orso dell'Anguillara, davanti al popolo plaudente, gli conferì la corona d'alloro, deposta poi dal poeta sull'altare di San Pietro. [...]
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