Bulgarìa, in bulgaro Balgarija, Stato della penisola balcanica, fra la Turchia europea, la Grecia, la Macedonia, la Iugoslavia e la Romania; 110.912 km²; 8.427.418 ab. Cap. Sofia. Città principali: Plovdiv, Varna, Ruse, Burgas. La Bulgaria occupa la zona montuosa situata a nord del mar Egeo e a sud del basso Danubio, bagnata a est dal Mar Nero. È un paese di transizione fra l'Europa centrale e orientale da una parte e l'Europa mediterranea dall'altra.
La popolazione è notevolmente omogenea dal punto di vista etnico, essendo costituita per quasi il 90% da Bulgari. Fra le varie minoranze, peraltro ridottesi considerevolmente con i massicci esodi seguiti alla seconda guerra mondiale, la più numerosa è quella turca (8% circa), seguita da quella degli Zingari e dei Macedoni (considerati però questi ultimi come Bulgari dal governo) e da poche migliaia di Russi, Armeni, Greci, Romeni e Tartari. Malgrado la politica d'incoraggiamento dell'ateismo condotta dallo Stato nel periodo comunista, circa il 35% della popolazione professa una religione, che è, per la stragrande maggioranza, quella cristiana ortodossa, seguita da quella musulmana (diffusa specialmente tra la popolazione turca); protestanti e cattolici sono in proporzione minima. Lingua ufficiale è il bulgaro. Le mutate condizioni sociali del dopoguerra e, in particolare, la migliorata situazione sanitaria hanno prodotto una diminuzione del coefficiente di mortalità annuo, sceso dal 13,4 all'11,4‰, ma il calo del coefficiente di natalità, sceso al 12,9; data la parallela caduta del tasso di antalità al 100%, il coefficiente di accrescimento annuo si è ridotto nel periodo 1989-1994 all'1,2%. La mortalità infantile è del 12,9‰ e la durata media della vita è di 68 anni per gli uomini e di 74 per le donne. Sempre nel dopoguerra si è avuto il rientro in patria di un considerevole numero di Bulgari in precedenza emigrati all'estero e un'intensa emigrazione interna dalle campagne verso le città, con un conseguente forte incremento della popolazione urbana, salita a circa il 70% di quella totale (subito dopo la guerra era circa il 25%). Questo fenomeno ha portato, come del resto in altri paesi dell'Europa orientale, a una grave crisi degli alloggi urbani.
[...] Sul bordo meridionale corre la frontiera con la Grecia. Geografia umana ed economica Popolazione La popolazione è notevolmente omogenea dal punto di vista etnico, essendo costituita per quasi il 90% da Bulgari. Fra le varie minoranze, peraltro ridottesi considerevolmente con i massicci esodi seguiti alla seconda guerra mondiale, la più numerosa è quella turca circa), seguita da quella degli Zingari e dei Macedoni (considerati però questi ultimi come Bulgari dal governo) e da poche migliaia di Russi, Armeni, Greci, Romeni e Tartari. [...]
[...] Dopo il 1956, sull'esempio dell'URSS, il governo bulgaro decise di abbandonare i metodi stalinisti; così si spiega la sostituzione alla presidenza del consiglio di Cervenkov con Anton Jugov, a sua volta sostituito da Todor Zivkov (1962); il partito stabilì di decentralizzare l'ordinamento amministrativo del paese, per evitare i rischi di una paralizzante burocratizzazione, e di sopprimere alcuni ministeri economici, sostituiti da comitati i cui presidenti avevano rango di ministri, e questo allo scopo di rafforzare l'organizzazione collegiale del potere (marzo 1959). La politica di fedeltà all'URSS di Zivkov, primo segretario del partito comunista e capo del governo, condusse all'adozione da parte di una quarantina di aziende bulgare delle teorie riformiste dell'economista sovietico Liberman che prevedevano la restaurazione del profitto e dell'indipendenza aziendale. [...]
[...] Dopo la morte di Metodio Boris, principe di Bulgaria, non volle che l'opera dei due fratelli andasse perduta e accolse nel suo regno i loro discepoli, perseguitati e scacciati dalla Moravia dal clero franco. Durante il regno di suo figlio Simeone I (893-927) fiorì una ricca letteratura religiosa, della quale furono massimi rappresentanti Clemente di Ochrida, Costantino di Preslav, Giovanni l'Esarca, il monaco Chrabar e lo stesso zar Simeone, molto colto e desideroso di rinforzare il prestigio della sua politica antiellenica, sviluppando una letteratura nazionale. [...]
[...] La conca più favorita è quella di Kazanlak, dove prosperano frutteti, vigneti e rinomate colture floreali (rose). La zona più importante della Bulgaria balcanica è formata dal vasto bacino di Plovdiv, percorso dal fiume Maritza, fra il sistema dei Balcani e degli Antibalcani e il blocco di vecchie montagne del Rodope. È una pianura che, tendenzialmente sempre più arida verso est, grazie all'irrigazione si è trasformata anch'essa in una prospera regione agricola (cereali, alberi da frutto, vite, ortaggi, tabacco, ecc.). [...]
[...] Per quanto riguarda la politica interna si registrarono negli ultimi anni diversi tentativi per incentivare lo sviluppo dell'economia, stimolando le unità produttive ad apprestare beni di consumo e servizi aggiuntivi. Gli anni 1984-1985 furono caratterizzati da tensioni, provocate dal malcontento della minoranza turca e sfociate in una serie di attentati terroristici. Nel marzo 1986 Filipov fu sostituito da Atanassov alla direzione del governo. In quella che sembrava una situazione poco influenzabile si inserì alla metà degli anni Ottanta l'eco delle riforme sovietiche, che considerato lo stretto legame tra i due paesi non potevano non ripercuotersi sull'economia e sulla politica bulgara. [...]
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