Bosnia -Erzegòvina, in serbo-croato Bosna i Hercegovina, repubblica indipendente, confinante a nord e a ovest con la Croazia, a est e a sud con la Iugoslavia.; 51.129 km²; 4.365.000 ab. Cap. Sarajevo.
La Bosnia-Erzegovina comprende regioni geograficamente diverse, dalle pianure della Sava alla costa adriatica. A nord, i massicci coperti di foreste della Bosnia umida, che non superano i 1.500m (Krajina a NO, Stari Vlah a NE), sono solcati dagli affluenti di destra della Sava (Vrbas, Bosna), che attraversano bacini collegati da gole. Più elevate la Bosnia e l'Erzegovina carsiche, dove i massicci della Bjelašnica, della Cvrsnica e del Prenj superano i 2.000 m. Grandi bacini carsici si allungano da NO a SO. La valle della Neretva (Narenta) forma una frattura trasversale in direzione dell'Adriatico e appartiene già al dominio mediterraneo. La popolazione era stimata in 4.422.000 nel 1993 e al censimento del 1991 (effettuato ancora come repubblica federata della Iugoslavia) risultava di 4.365.639 ab. Ma le vicende belliche del 1992-95 hanno modificato profondamente il quadro demografico: si calcola un decremento annuo del 4,4% nel periodo 1990-95; la speranza di vita è di 72 anni, la mortalità infantile al 15l.
[...] Le strade si estendono per 11.436 km complessivamente, la rete ferroviaria si estende per un totale di 1040 km, aeroporti internazionali sono quelli di Sarajevo e Mostar. Storia La Bosnia, che fece parte della provincia romana dell'Illiria, trae nome dalla Bosna (l'antico Bosante), affluente della Sava. Slavizzata dal VII sec. da una tribù affine ai Croati e ai Serbi, costituita molto presto in principato governato da un bano, la Bosnia, dal X sec., fu oggetto delle ambizioni della Bulgaria che ne annesse la parte orientale (927) e impose la sua sovranità al resto del paese, trasformato poi in principato dal serbo Caslav (928- 960). [...]
[...] La Bosnia, nell'ambito del nuovo Stato, si oppose alla centralizzazione, che Serbi ortodossi e Croati cattolici cercarono di attuare a loro vantaggio, e alla riforma agraria, che colpiva gli interessi dei grandi proprietari, riuniti nell'unione dei musulmani iugoslavi di Mehmed Sapho, assai vicino al partito contadino croato. La BosniaErzegovina fu unita al regno di Croazia dal 1941 al 1945 e fu poi tra i fondatori della Repubblica federativa socialista di Iugoslavia di cui condivise le sorti e la dissoluzione. Dalla morte di Tito infatti, si evidenziarono i conflitti egemonici, per sfociare, per quanto riguarda la BosniaErzegovina, in una guerra civile alimentata da antiche tensioni etniche. [...]
[...] L'intesa, siglata dal presidente serbo, da quello croato e da quello bosniaco, ha sancito l'integrità e la sovranità della Bosnia- Erzegovina come un unico Stato democratico diviso in due entità: Federazione croatomusulmana del territorio)e Repubblica serba Ma i problemi sono continuati anche nella spartizione del territorio (abbandono da parte dei soldati serbo-bosniaci di Sarajevo passata sotto controllo croato-musulmano, gestione congiunta tra Croati e musulmani dove le elezioni amministrative hanno registrato la parità dei partiti nazionalisti), mentre la comunità internazionale apriva i primi processi all'Aia contro i criminali di guerra di questo conflitto. Tra le tensioni, nel settembre 1996 si sono svolte, sotto la supervisione dell'OSCE, le prime elezioni generali (per manipolazioni varie dei registri elettorali lo svolgimento di quelle municipali sono state rimandate a settembre 1997): i tre grandi partiti nazionalisti hanno così vinto di gran lunga sulle altre formazioni e il musulmano A. Izetbegovic (già presidente nel 1990) ha ottenuto la maggioranza dei voti; primo della presidenza collegiale e tripartita prevista dagli accordi. [...]
[...] Geografia La Bosnia-Erzegovina comprende regioni geograficamente diverse, dalle pianure della Sava alla costa adriatica. A nord, i massicci coperti di foreste della Bosnia umida, che non superano i 1.500 m (Krajina a NO, Stari Vlah a sono solcati dagli affluenti di destra della Sava (Vrbas, Bosna), che attraversano bacini collegati da gole. Più elevate la Bosnia e l'Erzegovina carsiche, dove i massicci della Bjelašnica, della Cvrsnica e del Prenj superano i 2.000 m. Grandi bacini carsici si allungano da NO a SO. [...]
[...] La regione dello Hum (futura Erzegovina) e il litorale fino a Ragusa erano allora sotto il controllo di Stefano II Kotromanic. Il nipote e successore di questo (1354), Tvrtko I 1391), approfittando dello spegnersi della dinastia dei Nemanidi di Serbia, si fece proclamare re di Serbia e di Bosnia sulla tomba di san Sava (1377); partecipò con i Serbi alla lotta contro i Turchi (sconfitte della Maritza [1371] e di Cossovo [1389]). Nel XIIIsec., si diffuse in Bosnia il bogomilismo, un'eresia manichea vicina al catarismo, che provocò le crociate del 1239 e del 1245, il triplice intervento del re di Ungheria Sigismondo ( 1410- 1411), l'invio di missioni francescane e domenicane, che convertirono il re Tvrtko II (1404-1409), e le persecuzioni degli ultimi re di Bosnia, usciti da un'oscura dinastia: Stefano Tomas (1443-1461) e Stefano Tomaševic (1461-1463). [...]
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