Bolivia, Stato dell'America del Sud, tra il Brasile a NE, il Paraguay a SE e l'Argentina a sud, il Cile e il Perù a ovest; 1.098.581 km²; 7.024.000 ab. Cap.: Sucre (capitale legale) e La Paz (sede del governo e capitale amministrativa). Le altre città più importanti sono: Potosí e Oruro. Al di fuori dell'Altiplano, le città sono rare: soltanto Cochabamba e Santa Cruz (quest'ultima sulla via che conduce dal Paraguay all'Altiplano) hanno una certa importanza. Amministrativamente la Bolivia è divisa in nove dipartimenti.
Circa metà dei Boliviani sono Indios che in maggioranza non parlano lo spagnolo, lingua ufficiale del paese. Una piccola minoranza vive nelle foreste dell'Oriente; sono i “selvaggi” in opposizione agli Indios dei valles e dell'Altiplano. Questi ultimi, eredi delle civiltà di Tiahuanaco o dell'Impero inca, appartengono a gruppi diversi: Uru e Chipaya del lago Titicaca, che stanno ormai scomparendo; Aymará dell'Altiplano; Quechua delle valli interne. Si calcola che i meticci (cholos) rappresentino per lo meno un terzo della popolazione. Il resto è formato da creoli, dato che l'apporto dell'immigrazione è assai scarso. Il saldo tra l'elevato coefficiente di natalità (34,4‰) e il coefficiente di mortalità (16,8‰), mantiene il coefficiente di accrescimento naturale annuo al 24‰ , tra i più elevati dell'America latina. Poco meno della metà della popolazione è sotto i 15 anni e soltanto poco più del 5% è sopra i 60. Il livello di vita è il più basso fra quelli dei paesi dell'America del Sud. La speranza di vita alla nascita, relativamente migliorata negli ultimi anni, è di 61 anni per gli uomini e di 66 anni per le donne; in riduzione è anche la mortalità infantile(75‰). Circa un terzo della popolazione adulta è analfabeta e la popolazione attiva ammonta al 37% solamente del totale. Circa il 40% della popolazione lavora nelle campagne, tuttavia la popolazione urbana (60,8%) è piuttosto elevata. La densità media è molto bassa (7 ab. per km²) e scende ulteriormente nel dipartimento di Pando, ma raggiunge valori ben superiori intorno al lago Titicaca o nelle yungas (fino a 100 ab. per km²). La precarietà delle risorse e le condizioni sociali fanno dell'Altiplano un centro di forte pressione demografica: una parziale soluzione a questo sovrappopolamento è data dall'emigrazione degli Aymará verso l'Oriente, ma vi è il grosso problema dell'adattamento al clima tropicale di individui avvezzi a vivere ad altitudini molto elevate. La religione nazionale della Bolivia è il cattolicesimo, professato dall'85% degli abitanti; vi è una minoranza protestante (10%) e fra gli Indios dell'Oriente sopravvivono ancora gruppi di animisti.
[...] Miniere Lo sfruttamento delle risorse minerarie è sempre stato il fattore basilare dell'economia boliviana: in tempi remoti con l'argento in minor misura, l'oro; dopo la fine del XIX sec. con lo zinco, il piombo, il tungsteno, l'antimonio, il bismuto e soprattutto lo stagno, cui si sono aggiunti in tempi più recenti il petrolio e il gas naturale. Minerali e idrocarburi concorrono alla formazione del prodotto nazionale lordo per meno del ma rappresentano circa il 70% del valore delle esportazioni del paese. [...]
[...] Il settore privato riguarda soprattutto gli altri minerali. La produzione di petrolio è all'incirca pari al fabbisogno interno: i pozzi più ricchi sono quelli di Caranda e di Bermejo, presso Santa Cruz; quelli di Camiri e di Sanadita, i più antichi, sono dotati di raffinerie; altre raffinerie sorgono a Sucre, Cochabamba e Pailas e il paese è servito da una buona rete di oleodotti (Sica Sica-Arica, Santa Cruz-Sica Sica). Il gas naturale, estratto nella regione di Santa Cruz, dove esistono importanti giacimenti, rappresenta una delle principali voci dell'esportazione boliviana. [...]
[...] José Torres, appoggiato dagli studenti, dagli operai e dalle milizie contadine. La radicalizzazione a sinistra della politica sia estera sia interna provocò un nuovo coalizzarsi delle forze conservatrici appoggiate, per la prima volta, dal MNR. Il governo “rivoluzionario nazionalistico” di Torres fu rovesciato da un ennesimo pronunciamiento di militari e la presidenza fu assunta dal colonnello Hugo Banzer Suárez (agosto 1971). Banzer, che si reggeva principalmente sull'esercito, essendogli venuto meno nel 1973 l'appoggio del MNR, dovette fronteggiare continui disordini, scioperi e rivolte di contadini. [...]
[...] Nella poesia contemporanea si combinano l'elemento sociale, quello autenticamente folcloristico e l'approfondimento concettuale, come ben dimostra la produzione di un autore quale Oscar Cerruto (1912-1981; Il contrario della trasparenza, 1975) e particolarmente quella di Jaime Sáenz (n. 1921), che offre un esempio di poesia tormentata e visionaria, il cui misticismo lo differenzia in parte dagli altri. La lirica di Pedro Shimose (n. 1940) mostra invece una particolare preoccupazione per l'aspetto formale insieme alla sensibilità verso i condizionamenti storico-sociali. Altri nomi rappresentativi della poesia boliviana sono quelli di Yolanda Bedregal (n. 1916), di ispirazione esistenzialista e stile espressionistico, Héctor Borda Leaño (n. 1927), Alcira Cardona Torrico (n. 1926), F. Rospigliosi Nieto (n. [...]
[...] Il livello di vita è il più basso fra quelli dei paesi dell'America del Sud. La speranza di vita alla nascita, relativamente migliorata negli ultimi anni, è di 61 anni per gli uomini e di 66 anni per le donne; in riduzione è anche la mortalità infantile(75‰). Circa un terzo della popolazione adulta è analfabeta e la popolazione attiva ammonta al 37% solamente del totale. Circa il 40% della popolazione lavora nelle campagne, tuttavia la popolazione urbana è piuttosto elevata. [...]
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