Vietnam, Stato dell'Asia sudorientale, che si estende lungo la costa orientale della penisola indocinese, confinante a nord con la Cina e a ovest con il Laos e la Cambogia; 329.566 km²; 69.939.000 ab. Cap. Hanoi.
Le montagne occupano più di metà del territorio vietnamita: nel Tonchino, ai confini con la Cina e con il Laos, s'innalzano, oltrepassando i 3.000 m, massicci cristallini antichi (Fan Si Pan, 3.142 m, la cima più alta del paese), catene a pieghe risalenti all'orogenesi ercinica e altipiani calcarei sollevati e fagliati del terziario. Le catene a pieghe erciniche proseguono nella catena dell'Annam, fino al Quang Nam, mentre più a sud ricompaiono i massicci cristallini ampiamente ricoperti da basalti. Le pianure occupano poco meno di un quinto della superficie del Vietnam, ma concentrano i quattro quinti della popolazione: sono infatti destinate in gran parte alla risicoltura e presentano le più forti densità rurali della penisola indocinese. Le più estese sono le fertili pianure del Tonchino nel Nord e della Cocincina (od. Nam Pan) nel Sud, formate in gran parte dall'accumulo di materiali alluvionali del Fiume Rosso e del Mekong rispettivamente.
Fiume temibile il primo, soggetto a frequenti, brusche e imponenti piene conseguenti alle piogge monsoniche, è però di grande importanza per l'irrigazione e i trasporti locali. Il Mekong, soggetto invece a piene più graduali e regolari, inonda annualmente gran parte della pianura della Cocincina, dedicata anch'essa in massima parte alla risicoltura, ma meno intensivamente coltivata e meno popolata della pianura del Tonchino.
[...] La nuova costituzione, approvata il 15 aprile 1992, ha ribadito il ruolo-guida del partito comunista, ma nello stesso tempo si è posta come tutela della proprietà privata. Nel luglio successivo le elezioni generali hanno portato a un ampio ricambio dei deputati. Nel novembre capo dello Stato è divenuto il generale Lê Duc Anh. Malgrado la conferma del carattere socialista dello Stato, il Vietnam prosegue oggi nell'apertura verso l'economia di mercato e l'uscita dall'isolamento degli anni Ottanta ha condotto il governo di Hanoi a normalizzare i rapporti sul piano internazionale, riprendendo anche i rapporti diplomatici con la Cina (il dissidio sulle isole Spratly è però ancora aperto). [...]
[...] Nel Sud le proteste suscitate dalla crisi economica furono duramente represse e un'ondata di profughi abbandonò il paese, dando vita al fenomeno del boatpeople che danneggiò l'immagine del Vietnam nell'opinione pubblica internazionale. Solo nel gennaio 1979 il governo di Hanoi accettò di discutere con l'Alto commissariato dell'ONU l'ipotesi delle “partenze legali”. A tale fenomeno si aggiunse quello della dissidenza nel partito e all'interno dello stesso vertice (fuga del vicepresidente del parlamento Huang Van Hoan a Pechino nell'agosto 1979). I dirigenti di Hanoi fronteggiarono la crisi sia con la repressione sia consolidando il regime con la costituzione approvata dall'Assemblea nazionale il 18 dicembre 1980. [...]
[...] Nel corso dei secc. XVII -XVIII, sempre sotto l'influenza cinese, la decorazione si arricchì e si appesantì: draghi, volute, motivi vegetali e floreali coprono tutta la superficie degli elementi architettonici in pietra o in legno. Risalgono a quest'epoca le grandi pagode del Tonchino, come per esempio quella di Ninh Phuc: i tetti amplissimi coperti di tegole smaltate sono sorretti da colonne assiali o laterali; le travi sono scolpite mentre le colonne restano lisce. Gli Nguyen si ispirarono ai palazzi imperiali di Pechino per costruire il loro palazzo di Hué: il monumento più notevole di questo insieme architettonico è la porta Ngô-mon, sormontata dal belvedere delle Cinque Fenici (1833). [...]
[...] Non avverso alla Francia, le rifiutò tuttavia qualsiasi concessione territoriale, e sollecitò dalla Cina l'investitura imperiale (1803): fu la Cina ad attribuire al paese il nome di Vietnam. Dopo la sua morte i suoi successori si chiusero al programma di riforme da lui inaugurato: ciò determinò varie rivolte tra i contadini, soprattutto del Tonchino. Minh Mang (18201841) perseguitò inoltre i cristiani, che si ribellarono in Cocincina (1833-1836). Tale atteggiamento, mantenuto dai suoi successori Thieu Tri (1841-1847) e Tu-Duc (1848- 1883), servì di pretesto per l'intervento militare francese, che portò al protettorato sull'Annam e sul Tonchino (1883), e alla costituzione dell'Unione indocinese (1887). [...]
[...] Le opere sono dovute a nobili di corte, a cominciare dagli stessi imperatori (Ly Thai-tôn, Ly Nhân-tôn, Tran Thai-tôn, Lê Thanh- tôn) a generali (Ly Thuong Kiet, Tô Hiên Thanh, Tran Quôc Tuan) o anche a bonzi (Khanh Hy, Tu Dao Hanh). I temi trattati sono quelli del buddhismo e della sua metafisica da parte dei bonzi, quelli del confucianesimo e del taoismo da parte dei “letterati” e degli uomini politici. Tra il XV e il XVI sec. i letterati presero il sopravvento sugli scrittori di ispirazione religiosa: si manifestò una tendenza ad avvicinarsi ai problemi reali, favorita dagli interessi storici. [...]
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