La presenza in mezzo alla zona desertica dell'enorme ammassamento di popolazione dell'Egitto è dovuta esclusivamente all'apporto d'acqua del Nilo (portata media, ad Assuan, di 2.500 m³/s), proveniente dalle piogge intertropicali sulle alte terre dell'Etiopia, soprattutto, e sull'altopiano dei laghi dell'Africa orientale. La piena regolare del fiume, la cui punta massima tra il 20 agosto e il 20 settembre raggiunge ad Assuan una portata media di 8.500 m³/s, ha consentito, senza dubbio fin dal IVmillennio a.C., tramite il metodo dell'inondazione guidata (flusso indirizzato verso bacini [hod] ricavati nel letto principale, dove l'acqua si accumula dietro piccole dighe e dove si semina nel fango liquido), la coltivazione di cereali d'inverno (frumento e orzo) e di foraggi (bersim o trifoglio di Alessandria, alimento principale del bestiame grosso), che rappresentano la coltura “invernale” (shitawi, pron. dial. shetui), ovvero la tradizionale base di sussistenza. A questa si aggiungono sulle terre più alte alcune colture autunnali (nili), grazie all'irrigazione praticata con l'ausilio di apparecchi elevatori, la cui gamma non ha cessato di ampliarsi e perfezionarsi per tutto il corso della storia egiziana, dal semplice secchio manovrato a mano allo shaduf(pozzo a bilanciere), al saqieh (specie di noria mossa dalla forza animale), alla pompa a motore.
[...] Le inevitabili rivalità fra i vari gruppi etnici furono all'origine dei disordini che ben presto turbarono l'Egitto e si accrebbero via che la dinastia si indeboliva. In particolare Alessandria fu spesso agitata dalle lotte tra gli Ebrei e i Greci e tra questi e gli indigeni, ellenizzati o no. I Tolomei furono sovrani assoluti, che accentrarono ancor più il potere, aumentando di conseguenza la burocrazia. Fu conservata la distinzione tradizionale tra Alto e Basso Egitto: il paese (chora) venne diviso in che avevano a capo uno stratego, rappresentante del re, e uno scriba, rappresentante del dieceta; i nomi erano suddivisi a loro volta in toparchie (toparchíai), con a capo un toparco (tóparchos), e queste in villaggi (komai), con a capo un comarco (komarchos). [...]
[...] Della situazione quanto mai incerta approfittò Zenobia, regina di Palmira, che occupò l'Egitto per tre anni prima di esserne cacciata dall'imperatore Aureliano. Agli inizi del suo regno Diocleziano dovette affrontare la rivolta di L. Domizio Domiziano, fattosi proclamare imperatore ad Alessandria, che venne assediata e distrutta dalle truppe fedeli a Diocleziano. ln seguito alla riorganizzazione dell'Impero l'Egitto fu diviso da Diocleziano in tre province (Iovia, Herculia, Thebais) e compreso nella diocesi d'Oriente, dalla quale fu separato da Teodosio che ne fece una diocesi a sé. [...]
[...] shetui), ovvero la tradizionale base di sussistenza. A questa si aggiungono sulle terre più alte alcune colture autunnali (nili), grazie all'irrigazione praticata con l'ausilio di apparecchi elevatori, la cui gamma non ha cessato di ampliarsi e perfezionarsi per tutto il corso della storia egiziana, dal semplice secchio manovrato a mano allo shaduf(pozzo a bilanciere), al saqieh (specie di noria mossa dalla forza animale), alla pompa a motore. Nelle zone più infossate del fondo dei bacini la trivellazione di pozzi, raggiungendo la falda freatica (Nilo sotterraneo), il cui ritmo di crescita è sfasato di circa tre mesi (nel Basso Egitto) rispetto al fiume di superficie, consentiva inoltre una breve coltura primaverile. [...]
[...] Numerosi esponenti della vecchia guardia di Nasser, tra i quali lo stesso vicepresidente 'Ali Sabri e sei ministri, furono destituiti e incriminati. Seguì una vasta epurazione nelle file del partito. Gli accusati (in totale 91) furono condannati a pene severe. Sadat formò un nuovo governo composto da giovani tecnocrati e presieduto, come il primo, da Mahmud Fawzi. Il 10 settembre 1971 fu approvata per referendum la creazione della federazione delle repubbliche arabe fra Egitto, Libia e Siria. L'Egitto assunse il nome di Repubblica Araba d'Egitto (RAU). Una nuova costituzione entrò in vigore l'11 settembre. [...]
[...] cominciò a importare la seta e le spezie dall'India attraverso i Sabei. Tuttavia, la gloria maggiore dei Tolomei fu forse quella di aver dato grande incremento alla cultura del tempo, proteggendo le scienze e le lettere. A essi infatti risalgono, oltre alla costruzione del Faro di Alessandria e di numerosi templi e alla riattivazione del canale dal Nilo al Mar Rosso, la fondazione del Museo di Alessandria, con un giardino zoologico, un orto botanico e l'immensa biblioteca, al quale affluivano scienziati e letterati da ogni parte. [...]
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