L'oggetto della analisi, che si intende sviluppare nella presente opera, é costituito dallo studio dei principali aspetti fiscali del settore economico che ruota intorno alla produzione di energia elettrica attraverso l'impiego di impianti fotovoltaici.
Si tratta, invero, di un lavoro caratterizzato dal un continuo sforzo a razionalizzare e descrivere in modo armonico la disciplina della suddetta utility e al contempo creare un costante confronto con la relativa disciplina fiscale.
In particolare, l'analisi della produzione energetica con tecnologia fotovoltaica ha imposto allo scrivente il seguente iter: la descrizione della normativa comunitaria in materia di polica ambientale e fiscale; lo studio della stuttura legislativa nazionale con espresso riferimento ai certificati verdi, a quelli bianchi ai TEE, alle certificazioni energetiche ai titoli di autoproduttore e alle relative prassi amministrative, considerando sempre le varie conseguenze fiscali; l'indagine intorno alla “fiscalità ecologica” al “tributo ambientale” e in generale alla forza adeguatrice e plasmante della “leva fiscale” nel raggiungimento di determinati obiettivi di natura sociale ed economica.
Ma c'é di più: infatti, la suddetta opera oltre ad una descrizione del settore del fotovoltaico italiano, con particolare riferimento all'aspetto fiscale, aspira ad offrire delle basi per un paradigma operativo idoneo a valutare come si possa adoperare la leva fiscale per concretizzare delle politiche ambientali e di sviluppo economico.
Ciò non toglie che una particolare attenzione viene sempre dedicata al settore del fotovoltaico.
In quest'ottica, l'operatore che si accinge ad immettersi nel mercato delle energie alternative, deve impostare il proprio business plan considerando la sinergia di determinati fattori tributari: iva, II.DD, irap, accise, imposte locali su immobili, addizionali provinciali sulla produzione energetica, contributi che insieme a casi di compatibilità ed incompatibilità con altre agevolazioni impongono di seguire una linea di strategia piuttosto che un altra.
Infatti, il settore normativo che si descrive può apparire come congerie di imposte, contributi e norme, assume un'importanza fondamentale la corretta comprensione della natura giuridica dei pilastri del settore del fotovoltaico: la tariffa incentivante, il certificato verde, lo scambio sul posto; ciò senza tralasciare un particolare importante e cioé la circostanza che i suddetti strumenti fiscali operano in un mercato che é comune per tutti gli Stati della Ue, con la conseguenza che non possono ledere i grandi principi della politica fiscale comunitaria: si pensi al divieto di discriminazione, a quello di aiuti di stato superiori ad una determinata soglia, al divieto di imporre dazi anche in modo surrettizio e all'approccio sostanzialmente liberistico della economia europea.
In altre parole, gli interventi in esame non possono ledere le regole del mercato intracomunitario.
Il progetto di ricerca, che si descrive, si fonda sia su una analisi dettagliata della più moderna e significativa giurisprudenza (Corte di Giustizia delle Comunità Europee; Corte di Cassazione; Corte Costituzionale; Commissioni tributarie; TAR e Consiglio di Stato) e al contempo su illuminanti riflessioni riguardo la necessità di una adeguata leva fiscale per realizzare particolari progetti di politica ambientale .
Ma ancora non é sufficiente: accanto agli argomeni di cui sopra v'é uno sforzo sempre costante a indicare le principali problematiche di carattere dottrinario, non solo per arricchire e corredare l'esposizioni di dati normative e giurispreudenziali, ma anche e soprattutto, come già affermato, per fornire al lettore quelle flessibilità di pensiero e completezza necessarie per interpretare ed affrontare nuovi problemi teorici e pratici.
Vale la pena ricordare che soprattutto in alcuni mercati come quello italiano si é ancora all'inizio di uno sfruttamento massiccio ed economicamente rilevante dell'energia elettrica prodotta per conversione solare; é palese il contrasto di questo dato fattuale con gli obiettivi internazionali cui il nostro ordinamento é sottoposto e con le previsioni di mercato.
Dunque, tirando le fila del discorso, dai suddetti righi emerge lo scopo per cui nasce la ricerca che di seguito si espone: fornire un mezzo capace di fornire al giurista di impresa una adeguata “toolbox” per gestire i processi di espansione aziendale nella direzione del fotovoltaico; offrire ai legislatori locali degli spunti su come indirizzare le proprie politiche fiscali dell'ambiente; descrivere ai possibili investitori stranieri le business oportutities che il mercato italiano riserva alle energy companies; indicare all'operatore del diritto sia interno sia esterno alla struttura aziendale le guide lines rispetta alle quali impostare l'impugnazione di atti innanzi alle diverse giurisdizioni.
Infine, last but not least, é interessante riflettere sulla necessità, non accoglibile in questa sede, di iniziare uno studio sistematico del fotovoltaico in Paesi che grazie alla loco collocazione goegrafica possono divenire degli importantissimi produttori oppure “autoproduttori” di energia elettrica per conversione solare.
Per tutti i motivi sopra esposti, l'analisi che viene condotta nei seguenti capitoli, presenta una struttura “aperta” nel senso che oltre a rispondere a delle domande, intende rappresentare uno strumento attraverso il quale approcciarsi alla fiscalità ambientale e, in particolare, al settore dell'energia fotovoltaica, con spirito problematico e attento alle business oportunities che ne conseguono.
[...] pg 29; DIRITTO POSITIVO DELLA LIBERALIZZAZIONE DELL'ENERGY MARKET . pg 37; ANALISI DELLA ENERGY COMPANY ITALIANA DOPO IL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DELL'ENERGY MARKET . pg 38 Capitolo III Il certificato verde come strumento per influenzare la produzione energetica: aspetti tributari e giuridici . pg 41 DEFINIZIONI . pg 42 ASPETTI FISCALI DEL CERTIFICATO VERDE . pg 48 ULTIME EVOLUZIONI DEL SISTEMA DEI CERTIFICATI VERDI: ULTIME PRONUNCE GIURISPRUDENZIALI . [...]
[...] le officine distinte le diverse stazioni di produzione dell'energia elettrica che una stessa ditta esercita in luoghi distinti anche quando queste stazioni siano messe in comunicazione fra loro mediante un'unica stazione di distribuzione Le officine delle ditte acquirenti di energia elettrica, per farne rivendita o per uso proprio, sono costituite dall'insieme dei conduttori, degli apparecchi di trasformazione, di accumulazione e di distribuzione, a partire dalla presa dell'officina venditrice Sono da considerare come officine, agli effetti dell'imposizione, anche gli apparati di produzione e di accumulazione montati su veicoli, ad eccezione di quelli utilizzati per la produzione di energia elettrica non soggetta ad imposta, di cui all'art comma lettera Riguardo il settore fiscale in esame, bisogna rilevare che accanto alla esenzione dal pagamento delle accise per impianti di potenza fino a 20 kwh si può annoverare lo stesso trattamento fiscale per quelli di potenza di picco superiore a 20 kwh, a condizione che venga consumata dalle imprese di autoproduzione in locali e luoghi diversi dalle abitazioni. Per quest'ultima categoria di impianti energetici rimane l'obbligo di denuncia d'inizio attività all'UTF, con il versamento annuale e dichiarazione dei consumi. Dunque, é importante notare come anche sotto il profilo delle accise il legislatore abbia adoperato la leva fiscale in funzione prettamente incentivante e agevolativa della realizzazione di interventi volti alla promozione di energia prodotta con impianti fotovoltaici, anche quando non quest'ultima non sia rivolta all'autoconsumo ma, alla vendita. [...]
[...] Il Giudice ha quindi ritenuto legittima l'esclusione del recupero integrale dei costi basata su finalità incentivanti non effettivamente e realisticamente perseguibili in quanto la legge n. 481/1995 non ha sancito alcun principio giuridico che imponga il recupero integrale. L'Autorità deve garantire il recupero in condizioni di economicità e redditività agli operatori, ma nel contempo deve promuovere la tutela di molti altri interessi fra cui quello dei consumatori–utenti e quello della protezione dell'ambiente. Si tratta quindi di contemperare le esigenze di equilibrio economico –finanziario delle imprese con gli obiettivi generali, tra i quali assume particolare rilievo la tutela ambientale. [...]
[...] Dato il carattere complessivamente minimale delle relative disposizioni, le direttive comunitarie sulla trasparenza dei prezzi e sul transito di elettricità sulle grandi reti non sembrano destinate a produrre effetti immediati e sostanziali né sulla struttura e il funzionamento dei mercati elettrici nazionali, che permangono fortemente compartimentati, né sul livello degli scambi, tuttora organizzati sulla base di meccanismi di cooperazione tra le aziende responsabili dei singoli sistemi nazionali di trasporto e prevalentemente informati a criteri di reciprocità. Viceversa il progetto di direttiva presentato dalla Commissione al Consiglio il 24 febbraio 1992 COM 91/548 def. (GUCE n. C 65 del 14.3 .1992). [...]
[...] DESCRIZIONE DEI TRATTI PECULIARI DELL'I.V.A Preliminarmente, allo scopo di inquadrare il presente lavoro rispetto alle conseguenze sull'iva, vale la pena descrivere, anche diffusamente, le peculiarità ontologiche dell'imposta in parola. Infatti, sotto il profilo fiscale, i maggiori interventi, come si dimostrerà nel corso del presente capitolo, sono stati effettuati riguardo il suddetto tributo. In merito ai suoi presupposti d'imposta valgono le seguenti conclusioni. Le disposizioni nazionali che disciplinano l'imposta sul valore aggiunto, contenute in particolare nel d.p.r ottobre 1972, n e nel D.L agosto 1993, n rappresentano la applicazione di principi prodotti in sede comunitaria. [...]
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